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Come definire la incoerenza delle voci della sinistra sul tema del fotovoltaico e dell’efficienza energetica nel suo complesso?

Il PTCP prossimo venturo (se ne parlerà giovedì in Provincia) prevede un tetto massimo di 4.000 mq alla estensione di un singolo impianto fotovoltaico, che equivarrebbe (secondo i calcoli a mio parere non condivisibili degli uffici provinciali) ad una taglia di impianto di 200 KW.

Tutto ciò inserito in un documento che sembrerebbe incentivare tale produzione di energia, viene infatti citato il “Piano-Programma energetico Provinciale” che al primo punto degli obiettivi cita testualmente

a) promuovere il risparmio energetico, l’uso razionale dell’energia, lo sviluppo e la valorizzazione delle fonti rinnovabili ed assimilate a partire dalla loro integrazione negli strumenti di pianificazione urbanistica e nelle forme di governo del territorio, valutando preventivamente la sostenibilità energetica degli effetti derivanti dall’attuazione di tali strumenti;

A fronte di ciò assistiamo ad una strana forma di auto castrazione vetero-ambientalista, che la dice lunga sulla vera finalità dei cosiddetti “Verdi”: non impedire l’inquinamento, ma impedire lo sviluppo: come si spiegherebbe altrimenti la limitazione a 200 KW di un impianto che va ad esempio a sostituire colture dismesse, per non parlare della recente levata di scudi contro l’eolico, reo di inquinare visivamente (l’inquinamento visivo è un concetto soggettivo: io mi sento visivamente inquinato ed offeso quando vedo certi tipi di ambientalisti, anche in Consiglio Provinciale).

Il recente bando regionale sull’efficienza energetica della Regione Emilia Romagna (Decisione C-2007 n. 3875 del 7 agosto 2007, strumento attuativo del POR-Programma Operativo Regionale 2007-2013) pone i seguenti limiti per le imprese che intendano valorizzare le fonti rinnovabili di energia (ad esempio dotandosi di un impianto fotovoltaico): potenza termica non superiore a 10 MW e potenza elettrica installata non superiore a 10 MW, e tutto ciò senza specificare su quali aree realizzare l’intervento.

In Regione si parla di 10 MegaWatt, in Provincia si pone un limite di 200 (a mio parere 160) KW per l’impianto a terra.

Torno quindi alla domanda iniziale: come spiegare questo strabismo? La solita tassa da pagare a quegli ambientalisti che sognano non un futuro pulito, ma un futuro rurale, senza sviluppo ?

Una risposta a Politiche schizoidi della sinistra sul fotovoltaico

  1. Simone scrive:

    Un pannello nemmeno dei più performanti, al metro quadro, ha una potenza di picco di circa 140-160 W
    Considerando una inclinazione di 35° rispetto al suolo, ed una distanza tra le stringhe, di 2 volte la lunghezza del pannello (per evitare di farsi ombra l’uno con l’altro, tecnicamente sarebbe come dividere il campo in tante stringhe e riempirne una ogni 3) si arriva ad un valore, per 4000 mq, di 200 kW circa… usando (come si fa usualmente) solo una stringa di distanza anzichè due, si arriva a 300 kW…

    inoltre non sono poi così sicuro che il fotovoltaico sia pienamente AMBIENTALISTA
    per produrre un pannello fotovoltaico, serve una tale mole di energia, che può essere fornita praticamente solo da fonti NON convenzionali e che, il pannello, convertendo l’energia solare in elettrica, potrà ricoprire in quasi 33 anni… solo che la vita media IPOTIZZATA di un pannello fotovoltaico, è di 25-30 anni

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