Biennale del Paesaggio: si mantenga un profilo basso

Ennesima passerella oggi in Provincia, con una lunga discussione sulla presentazione della Biennale del Paesaggio, sulla quale il Consiglio è intervenuto senza però facoltà di voto!

Non tornano i conti: sul documento presentato oggi  si parla di:

• “Prima edizione (2006-2007): 300.000 euro di cui 190.000 euro coperti da sponsorizzazioni;
• Seconda edizione (2008-2009): 200.000 euro di cui 160.000 euro coperti da sponsorizzazioni”

quindi per il 2008-2009, si afferma,  solo 40.000 € a carico della Provincia.

Peccato che nel documento sul bilancio consuntivo, consegnatoci oggi, solo per il 2009 “la  somma impegnata ammonta ad euro 93.000,00” , senza contare altre voci, riguardanti azioni correlate, es. le azioni integrate di valorizzazione paesaggistica, per le quali “la somma complessiva impegnata ammonta ad euro 312.000,00”.

A parte ciò, in un’ottica di analisi costi benefici, vorremmo sapere quali sono i fattori indotti da questa iniziativa, se in effetti esiste un ritorno economico in termini di maggiori effettive presenza sul territorio, in primis maggiori pernottamenti: questo dato non è fornito, ed è una carenza grave.

Esortiamo peraltro la provincia a tenere un profilo molto basso per queste tipologie di spese, che spesso si traducono in passerelle auto incensanti a spese dei contribuenti, contribuenti che attraversano un momento di oggettiva difficoltà indotta dalla crisi in corso: sarebbe sicuramente meglio per i cittadini economizzare su queste spese e conseguentemente diminuire le imposte provinciali, tipo addizionale ENEL e Imposta Provinciale di Trascrizione.

Molte aziende del territorio, in presenza di situazioni di cassa integrazione, e comunque di disagio per i propri dipendenti, hanno scelto di limitare certe spese di rappresentanza e immagine, per un principio etico ineccepibile, che vorremmo tanto anche gli Enti Locali prendessero ad esempio.

Non si tratta di tagliare le spese per la cultura, piace anche a noi coltivare una determinata cultura delle tradizioni del territorio, ma si tratta di farlo senza andare sopra le righe, in economia: un buon libro mantiene intatti il suo valore anche se acquistato in edizione tascabile, concentriamoci sui contenuti, e non facciamo in modo che tutti paghino le smanie di protagonismo di pochi.