Masini PD e immigrazione: il festival dell’incoerenza
E’ sempre un piacere per la Lega Nord vedere che il proprio consenso si amplia giorno dopo giorno.
Oggi registriamo con piacere che si è allineato un personaggio di rilievo: Sonia Masini.
A dire la verità notiamo un tentativo di sorpasso rispetto alle posizioni del Ministro Maroni, accusato di mollezza per aver “legalizzato di fatto la clandestinità”.
Attenzione, il passaggio è molto importante: non solo per la prima volta si richiama, legittimandolo, il reato di clandestinità da parte della sinistra, ma si incalza il Governo perché applichi la legge con più fermezza!
Se fosse il primo di aprile non mi preoccuperei, ma è aprile inoltrato, non è uno scherzo, ha detto proprio così!
Non solo, la Presidente, espressione del PD (fino a prova contraria) si preoccupa, a proposito della accoglienza degli extracomunitari, della sicurezza dei cittadini reggiani, dopo averci bacchettati per lustri, lei e i suoi compagni, di volere fare leva sulla paura del diverso da parte dei concittadini: ma insomma, è una invenzione della Lega il problema della sicurezza legata all’immigrazione, oppure è una preoccupazione lecita? Sembrerebbe una preoccupazione condivisa, visto che la stessa Masini lo sottolinea nel corso dell’incontro.
Ci siamo un po’ stufati di questo giochetto delle 3 carte da parte della sinistra, che da una parte ci accusa di insensibilità, di temere il diverso, di essere razzisti, di volere evitare le virtuose contaminazioni, di fare leva sul deprecabile tasto della paura, e dall’altra fa proclami, come in questo caso, che fanno a cazzotti con tutto quanto affermato finora.
La stessa Masini ha sostenuto più volte che, essendo il futuro multietnico, non ha senso porre vincoli ad un processo di sana contaminazione che le forze più oscurantiste della coalizione di Governo vorrebbero fermare, forze politiche destinate ad essere travolte dal corso degli eventi, per cui porte aperte ai migranti -termine molti di moda nella sinistra, ma che la Masini ultimamente ha abbandonato, indicandoli ora come “queste persone”- in nome del principio di accoglienza e integrazione.
Bella giravolta per la Presidente Masini.
Rileviamo che, poco prima che venisse decisa l’applicazione dello stato di emergenza umanitaria, siamo stati protagonisti, in Consiglio Provinciale, di una discreta levata di scudi da parte di tutta la maggioranza, per voler distinguere tra libici e tunisini, visto che tutta l’area nord africana è in situazione di grande insicurezza, e sarebbe stata prova di grande insensibilità non riconoscere a tutti asilo politico.
Aggiungo infine che il permesso temporaneo riguarda non i profughi, che non possono essere profughi “a tempo determinato”, ma coloro che, essendo temporaneamente regolarizzati, saranno liberi di andare a ricongiungersi con le proprie famiglie, principalmente in Francia. Se la Francia non ci sta e intende infrangere le regole di Schengen affari suoi, su questo Maroni è stato molto chiaro.
Quindi , detto tutto questo, una domanda conclusiva a Masini e PD, nella speranza che si mettano d’accordo tra loro: a che gioco giochiamo?
Perché Roberto Ferrari, che dovrebbe essere la voce del PD a Reggio Emilia, non ci spiega una volta per tutte cosa pensa il PD dell’immigrazione?
L’Informazione di Reggio Emilia – 18 aprile 2011
Il Giornale di Reggio – 18 aprile 2011
Capogruppo Progetto Reggio
Consiglio Provinciale
di Reggio Emilia
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