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Capriolo VenturiniI lavoratori in piazza si accingono a festeggiare la loro festa, quando in realtà si tratta di un de profundis.

In questo momento di grave crisi dell’economia vengono lasciati soli anche da chi dovrebbe, in primis, tutelarli.

É il caso dei lavoratori della Capriolo Venturini, che in questa difficile contingenza vengono abbandonati sulla strada del ricatto dalla CGIL e dalla CISL, che hanno concordato un contratto sindacale da vergogna, che prevede la messa in cassa integrazione di circa il 50% dei dipendenti reggiani (60 su 120).

La Provincia si era in teoria occupata del problema, si riporta infatti, in un comunicato stampa della Provincia di Agosto 2011, una dichiarazione del Vicepresidente Pierluigi Saccardi : “Stiamo seguendo con particolare attenzione la vicenda soprattutto per assicurare la salvaguardia occupazionale ed il presidio produttivo sul territorio”, a margine di un incontro con i rappresentanti CGIL, CISL e RSU.

Purtroppo, ciò nonostante, le cose sono andate come si diceva, e si è scelta la strada della “deroga in pejus” a quelle norme che il codice civile e le leggi sul lavoro hanno fissato come paletti di garanzia.

A chi manterrà il lavoro viene chiesto di rinunciare a quei diritti economici e di inquadramento che si sono guadagnati sul campo, alzandosi presto la mattina e spezzandosi la schiena fino a sera.

Per i tanti che verranno “lasciati a casa” non rimane altro che cercare soddisfazione dei propri diritti in una procedura concorsuale oppure, in via residuale, al fondo di garanzia dell’inps, rendendo per essi impossibile avvalersi delle normative previste a loro tutela, rinuncia a dire il vero che pare sulla border line della legittimità, visto che la deroga sembrerebbe potersi applicare solamente a chi viene reintegrato o assorbito dalla subentrante.

In ogni caso un modo scorretto di chi fa impresa di finanziarsi con i soldi dei lavoratori, e, quel che indigna di più, con la complicità dei sindacati, mettendo, in più punti dell’accordo, a rischio lo stesso TFR dei lavoratori.

Si consideri infine che si chiede di sottoscrivere l’accordo a tutti i lavoratori, prima ancora di conoscere il proprio destino, quindi di sapere se il sottoscrittore sarà riassorbito o messo in cassa integrazione, rappresentando ciò una coercizione psicologica indegna del 2012 !

Abbastanza perché il Gruppo Lega Nord in Provincia presenti una interrogazione, cosa che verrà fatta nei prossimo giorni, al fine di conoscere fino a che punto la Provincia è stata coinvolta nella trattativa (considerando che se ne era occupata, e risulta a mezzo stampa), e cosa ne pensa della conclusione della vicenda, francamente di basso profilo.

Stefano Tombari
Presidente Gruppo Lega Nord Padania
Consiglio Provinciale Reggio Emilia

Matteo Iotti
Consigliere Comunale Reggio Emilia

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