Stupiscono le durissime, e un po’ sconclusionate, accuse di incoerenza della Masini ai gruppi di opposizione, in primis alla Lega Nord che per prima ha abbandonato l’aula in occasione della presentazione del documento “modifiche sull’ordinamento degli uffici e dei servizi”.
Tale documento avrebbe dovuto rappresentare il primo capitolo di una nuova tendenza istituzionale, a detta della stessa Presidente nel suo discorso di insediamento, nel quale al Consiglio Provinciale sarebbe finalmente stato restituito il ruolo centrale e preminente che istituzionalmente gli spetta.
In modo invero completamente incoerente questo documento è stato (lecitamente per carità, ma inopportunamente viste le parole della Masini) somministrato di cattiveria al Consiglio, senza cercare un minimo di dialogo, di informazione preventiva ai consiglieri, e soprattutto senza un briciolo di ascolto dei gruppi di opposizione nelle sedi competenti.
Sposo pertanto in pieno le parole della Presidente, da rivolgere però a se stessa: “Comportamenti di questo tipo, gravi e incoerenti, dimostrano quanta distanza esista nel CENTROSINISTRA reggiano dalle parole ai fatti”.
La gente non è stupida cara Masini, e inizia ad accorgersi di questa distanza: se ne è accorto il 15% degli elettori, che l’amministrazione provinciale ha perso per la strada negli ultimi 5 anni.

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