Il bilancio della Provincia e gli scivoloni della Giunta
A prescindere da tutte le valutazioni nel merito sul bilancio, e sulle priorità assegnate alla provincia, che stridono fortemente con le contingenze dei nostri giorni, alle quali abbiamo dato una risposta chiara presentando un unico emendamento, per significare come la vediamo noi, spostando fondi, 300.000 €, da Palazzo Magnani, rinnovo parco circolante, e manutenzioni straordinarie – le ultime 2 sono limature – agli interventi diretti per la crisi, in questa sede vogliamo approfondire altro.
Gli approfondimenti riguardano le comunicazioni errate fornite ai cittadini in sede di comunicato stampa sul bilancio, ed anche nella stessa relazione al bilancio.
La Masini ha sostenuto, sbagliando e dimostrando superficialità ed approssimazione, se non peggio, che “ la Finanziaria 1997 del Governo Prodi aveva compiuto un primo passo verso il federalismo fiscale, disponendo che i bilanci delle Province fossero finanziati con i proventi realizzati dalla tassazione locale relativa al gettito dell’Imposta provinciale di trascrizione, addizionale Enel e Rc-auto, mentre la Finanziaria 2003 del Governo Berlusconi ha disposto, con effetto retroattivo, che – considerata la spesa storica delle Province finanziata da trasferimenti statali – la parte eventualmente eccedente tale cifra derivante dal gettito locale, fosse restituita annualmente allo Stato”.
Tutto ciò è falso: la finanziaria del Governo Prodi, Decreto Legislativo 15 dicembre 1997 n. 446, e 2 leggi successive sempre del Centro Sinistra, Legge 3 maggio 1999 n. 124 e Legge 13 maggio 1999 n. 133, nel disporre il trasferimento alle Province di alcuni tributi locali, Imposta provinciale di trascrizione, addizionale Enel e Rc-auto, prevedevano sin dall’inizio che le somme avrebbero comportato una equivalente decurtazione dei fondi trasferiti agli enti locali.
La Finanziaria del 2003 non fece altro che dare attuazione alle suddette normative, visto che nel frattempo, per insipienza dei Ministeri dell’Interno dei Governi di CS, non era stato possibile effettuare i riconteggi per definire i fondi in esubero trasferiti agli enti locali, compresi quelli della nostra Provincia; prova ne è il fatto che questi fondi venivano, grazie alla cautela degli uffici provinciali preposti al bilancio, accantonati in vista di future restituzione, a partire dal 1999, ed è scritto nei nostri vecchi bilanci provinciali.
Ed è parimenti falso il fatto che “la parte eventualmente eccedente tale cifra derivante dal gettito locale, fosse restituita annualmente allo Stato”: ad oggi il gettito locale su quei tributi ammonta a oltre 40 Milioni di €, e la parte eccedente, che ammonta a oltre 15 Milioni effettivi conteggiando le detrazioni, resta intatta nelle fonti della Provincia.
In una società privata ci sarebbe da domandarsi se si sia in presenza della fattispecie di “false comunicazioni sociali”: in un ente locale ci si domanda come definire questo modo di fare politica.
Anche l’assessore Acerenza non scherza: afferma , assieme alla presidente Masini, che “l’aliquota applicata sull’Ipt resta, come avviene dal 1999, al 20%, nonostante alle Province sia data la possibilità di arrivare fino al 30%”, mentre nella relazione al Bilancio si afferma che “nel 2009 l’art. 77/bis, comma 30, del D.L. 112/08 poi convertito con L. 133, ha stabilito la sospensione del potere degli Enti Locali di deliberare aumenti delle aliquote delle imposte fino all’entrata in vigore, che non appare prossima, del federalismo fiscale”.
A questo punto ci chiediamo: chi ha scritto la relazione al Bilancio del duo Masini-Acerenza? E soprattutto, perché almeno non si leggono i propri documenti prima di scrivere i comunicati stampa?
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Dal sito della Provincia di Reggio Emilia: il comunicato
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